Chi decide di cambiarli avrà diritto a una detrazione Irpef dal 50 al 65% in base al tipo di lavori effettuati, naturalmente sempre nell’ambito del risparmio energetico. Per poter godere dell’agevolazione l’immobile deve rispettare alcune condizioni precise: l’immobile soggetto all’intervento deve già essere esistente al momento della sostituzione, dunque già accatastato od in fase di accatastamento; si deve essere in regola con il pagamento di eventuali tributi; l’immobile deve essere dotato di impianto di riscaldamento. Anche l’operazione di installazione deve rispettare, sotto il punto di vista tecnico, alcuni punti chiave: si deve trattare di una sostituzione o modifica di infissi già esistenti; l’opera deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati; i nuovi infissi devono garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale al valore di trasmittanza limite riportato in tabella 2 del D.M.. Per quest’ultimo punto è necessaria la perizia asseverata redatta da un tecnico abilitato (ingegnere, architetto, geometra o perito) iscritto al proprio Albo professionale. In tale documento deve essere indicato il valore di trasmittanza dei nuovi infissi, tale da rispettare il valore di trasmittanza limite riportato in tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010.

Bonus infissi 2020: esempio

Allora, mettiamo il caso che Andrea decida di sostituire i suoi infissi, come funziona in questo caso la detrazione fiscale?

Ecco un semplice esempio per capire meglio:

  • Andrea sostituisce gli infissi esistenti acquistando delle finestre del valore di 5.000€
  • La detrazione fiscale è del 50% ossia pari a 2.500€
  • Lo Stato restituisce a Francesco 250€ all’anno per 10 anni